Il cyberbullismo è uno dei fenomeni di violenza attuali più preoccupanti e seri, che colpisce indiscriminatamente anche i minori, con gravissime conseguenze emotive e psicologiche. Costituisce, infatti, una grave minaccia per un numero sempre maggiore di ragazzi, che si ritrovano a doverla affrontare molto spesso in solitudine e, il più delle volte, senza trovare una via di uscita, tanto da arrivare talvolta all’autolesionismo e persino al suicidio.

Solo nel 2015, sono state 240 le denunce di episodi con vittime minorenni e 67 quelle con ragazzi minorenni cyberbulli, secondo i dati forniti dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni: 13 le vittime dai 0 ai 9 anni, 53 quelle dai 10 ai 13 anni e ben 174 dai 14 ai 17 anni.

Da un’indagine condotta dal Dipartimento di Psicologia dell’Università la Sapienza di Roma, emergono dati ancora più allarmanti: per 8 ragazzi su 10 non è grave insultare, ridicolizzare o rivolgere frasi aggressive sui social e 7 su 10 ritengono che se riguardano l’aspetto fisico, l’abbigliamento o i comportamenti, gli insulti non siano gravi e non abbiano conseguenze sulla vittima. I ragazzi intervistati non percepiscono la pericolosità e la gravità di queste aggressioni se non sono connesse anche a violenza fisica. Allo stesso modo 7 ragazzi su 10 non considerano grave pubblicare immagini della vittima non autorizzate.